Mercato dei posti di tirocinio

«Le aziende vogliono formare perché hanno bisogno di nuove leve»

Da anni molti posti di tirocinio restano vacanti. Quali sono i settori che più ne risentono? Come reagiscono le aziende di tirocinio? Cosa succederà se dal 2018 aumenteranno di nuovo i giovani che si mettono alla ricerca di un posto di tirocinio? Ce ne parla Katrin Frei* della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI.

Dal 2010 il verdetto del barometro dei posti di tirocinio (vedi riquadro) non cambia: il numero di posti di tirocinio è superiore alla domanda. È una notizia positiva o negativa?
Dipende dai punti di vista. Tra il 2003 e il 2010 c’è stata una crisi dei posti di tirocinio. Oggi la situazione è molto meno critica, soprattutto per quanto riguarda i giovani alla ricerca di un posto di tirocinio. Le aziende invece la pensano un po’ diversamente: per far fronte alla carenza di personale qualificato preferirebbero formare di più. Attualmente circa il dieci per cento dei posti di tirocinio pubblicati restano vacanti.

Malgrado l’eccesso di offerta, molti giovani faticano a trovare un posto di tirocinio. Com’è possibile?
Credo sia dovuto a tre fattori. Primo: non sempre il lavoro desiderato dai giovani coincide con l’offerta sul mercato dei posti di tirocinio. Certi lavori vanno per la maggiore, altri meno. Secondo: alcuni giovani non riescono a identificare bene i loro punti forti e i loro punti deboli e si candidano per posti di tirocinio per i quali non hanno il profilo adatto. Terzo: una fetta di giovani non è ancora pronta per il tirocinio, a livello personale oppure da un punto di vista scolastico.

Quali possibilità hanno questi giovani per prepararsi a entrare nel mondo del tirocinio?
Per coloro che devono colmare lacune scolastiche oppure non sono sicuri del lavoro che vogliono scegliere esistono soluzioni transitorie, come ad esempio l’anno scolastico di preparazione professionale. Coloro che nell’avvicinamento al tirocinio hanno bisogno di sostegno individuale vengono affiancati nell’ambito di programmi di coaching o mentoring oppure con il Case Management Formazione Professionale. I risultati si vedono: in Svizzera, il 95 per cento dei giovani che hanno compiuto l’intero percorso della scuola dell’obbligo nel nostro Paese portano a termine una formazione professionale di base oppure una scuola media superiore.

Veniamo alle aziende: dove si registra un esubero di posti di tirocinio e dove invece sono troppo pochi?
Stando alle aziende il numero di posti di tirocinio è sufficiente, non tutti però vengono occupati. Così è stato ad esempio nel 2016 nei settori professionali dell’edilizia, dell’amministrazione e della tecnica. In compenso, nel sistema sanitario, nell’informatica e nella vendita ci sono più interessati che posti di tirocinio.

Perché i settori che esercitano una grande attrattiva sui giovani non offrono semplicemente un numero maggiore di posti di tirocinio? In fin dei conti c’è carenza di personale qualificato.
A seconda del settore le ragioni sono diverse. Nel sistema sanitario sono stati creati nuovi profili formativi: ci vorrà un po’ prima che prendano piede nelle aziende. A ciò si aggiunge il fatto che non tutti gli interessati corrispondono al profilo necessario per le professioni sanitarie. Per quanto riguarda le professioni informatiche, il problema è che numerose aziende alla ricerca di personale qualificato non offrono formazioni perché sono attive in altri settori, come la finanza, l’industria o il commercio. Inoltre, per molte nuove imprese formare non rientra tra le priorità in quanto prima devono riuscire ad affermarsi sul mercato.

Altri settori vorrebbero formare di più ma non trovano abbastanza persone in formazione. Come reagiscono a questa situazione?
Investono nell’informazione, nella pubblicità, nell’immagine. Cercano di rivolgersi al maggior numero di giovani e genitori tramite campagne promozionali, visite nelle scuole e utilizzando i social network. Alcune professioni tradizionali cambiano la denominazione per mostrare di essere cambiate e più moderne: per esempio, il produttore caseario è diventato il tecnologo del latte. Un’altra possibilità consiste nel suscitare interesse con buoni salari e condizioni di lavoro favorevoli.

Esistono aziende che alla luce della situazione difficile rinunciano alla formazione oppure che operano tagli all’infrastruttura della formazione?
Secondo il barometro dei posti di tirocinio, il 95 per cento di quelli vacanti vengono pubblicati nuovamente l’anno successivo, non si osserva quindi un calo significativo. Le aziende vogliono formare perché hanno bisogno di nuove leve qualificate. Tuttavia c’è un’oscillazione costante: le professioni perdono prestigio, le aziende sospendono l’attività ecc. Così, nel giro di tre anni va perso il 20 per cento dei posti di tirocinio. Ne vengono però creati altrettanti in altri settori e in altre aziende. In questo contesto, i promotori dei posti di tirocinio dei Cantoni rivestono un ruolo importante: curano i contatti con l’economia e sostengono le aziende nel creare e intensificare la formazione.

Come conseguenza dell’evoluzione demografica, dal 2018 aumenterà di nuovo il numero di giovani che si riverseranno sul mercato dei posti di tirocinio (vedi riquadro). C’è il pericolo di una nuova crisi dei posti di tirocinio?
Il rischio è minimo. Abbiamo imparato dalla crisi dei posti di tirocinio e abbiamo sviluppato strumenti efficaci. In caso di necessità possiamo intensificarne la promozione: considerata l’attuale carenza di personale qualificato la disponibilità delle aziende a offrire un numero maggiore di posti di tirocinio potrebbe essere considerevole. Abbiamo inoltre creato la borsa dei posti di tirocinio, che meglio fa convergere domanda e offerta, e messo in atto soluzioni transitorie, come detto poc’anzi, per i giovani senza posto di tirocinio. Queste soluzioni possono fare da cuscinetto nel caso di un improvviso surplus di domande.

* Katrin Frei dirige il settore Politica della formazione professionale presso la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI.

 

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Barometro dei posti di tirocinio
Il barometro dei posti di tirocinio fornisce uno spaccato della situazione attuale e dell’andamento tendenziale del mercato dei posti di tirocinio. Dal 1997, i dati vengono raccolti due volte l’anno e si basano su sondaggi scritti sottoposti alle aziende e su inchieste telefoniche effettuate tra i giovani (dai 14 ai 20 anni).
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Evoluzione demografica
Tra il 2008 e il 2015 il numero delle persone al primo anno di una formazione professionale di base era per lo più stabile. Per il periodo tra il 2015 e il 2018 l’Ufficio federale di statistica prevede un calo del due per cento. Da quel momento in poi, soprattutto per motivi demografici, aumenteranno i giovani che cominceranno una formazione professionale. Si prevede uno scenario di crescita del nove per cento fino al 2025.
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